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Com'è grande, com'è grande

l'America...

 

The Dukes and Heisenberg 

 

 Esiste un'Industria Culturale mondiale, forse l'unica cosa che è riuscita a globalizzarsi perfettamente. Il settore si occupa di produrre i prodromi dei beni immateriali circolanti: le forme, i colori, le luci, i suoi, i desideri, temi e topoi. Poi con tutto questo si fa qualcosa di “concreto” sotto la forma di una delle Sette Belle Arti.

  L'Industria Culturale è stata l'unica innovazione occorsa dallo sviluppo dell'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica come la individuò Walter Benjamin nel 1936, perché proprio come scrisse Benjamin, era necessario frantumare l'Arte nei suoi aspetti monistici di creazione del Bello sottoforma di Uno-Unico, e secolarizzare-serializzare il tutto. L'Industria Culturale è un settore specializzato dell'Arte e dell'Estetica mondiale, ma ha posto fine — momentaneamente? — all'evoluzione del senso estetico dell'uomo. Fare arte, di qualunque genere, come ricerca estetica per offrire nuove sensazioni o percezioni è impossibile. Il fenomeno lo ravvisiamo ogni volta che si affonda lo sguardo su qualunque «capolavoro» che sopraggiunge nel panorama dell'industria estetica. Prendiamo la tantro decantastra serie TV Breaking Bad, lodabile per aver apportato agli spettacoli seriali taluni elementi che hanno incontrato plauso universale e coinvolgimento sfegatato degli spettatori. Non è affatto vero che Breaking Bad è stata perla rara, emersa come qualcosa di unico, perché l'industria Culturale aveva già create le forme di Breaking Bad tutte queste già furono usate, tutte, per la creazione di un prodotto estetico perfettamente identico, che raggiunse il pubblico ben una generazione prima di questa. 

 

 

 

 

 

  Quest'altra fortunata Serie-TV fu, The Dukes of Hazard. Pensate alle due serie e ponete in relazione la collocazione geografica politico-sociale: un ambiente del meridione americano, di periferia e confine, ambedue abbastanza chiusi in se stessi come delle comunità; contate il numero delle scene in cui le automobili vengono utilizzate, osservate le relazioni e i legami tra i personaggi: sono tutte delle parentele, delle amicizie antiche e delle collusioni di interessi inscalfibili. E infine la criminalità come attività economica prediletta... Cambia il tema, cambia l'atmosfera; i Dukes sono andati in onda in un momento meno fosco della storia americana, le angosce e i desideri erano radicalmente diverse da quelle che martellano in Breaking Bad, ma per il resto, quegli americani sono gli stessi e fanno le stresse cose, e l'estetica offerta è la stessa. 

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